Il fenomeno del retrogaming: la nostalgia per gli anni ’80
Il Giappone è meta imprescindibile per i collezionisti, appassionati di retrogaming. Ma cosa si intende per retrogaming? E’ un neologismo inglese che indica la passione per i videogiochi del passato, fenomeno nato all’incirca alla fine degli anni ’90. Negli ultimi vent’anni questo fenomeno si è accresciuto, espandendosi dal mondo dei videogames a quello della moda, del cinema e del design.
Il mercato del retrogaming
Essendo un’appassionata di vintage e usato mi è capitato spesso, nei miei giri intorno al mondo, di imbattermi in mercatini dell’usato. Il mio occhio cadeva immancabilmente sulle console e sui videogiochi anni ’80 e ’90 venduti a prezzi stracciati, oggetti che fino a quaranta/trent’anni fa si trovavano in cima alla lista nelle letterine per Babbo Natale di quasi tutti i bambini, non solo in Italia ma in tutto il mondo. Negli ultimi anni tuttavia le console e i game-boy hanno iniziato a scomparire dai mercatini delle pulci e i prezzi si sono alzati: non sono più vecchi oggetti di cui uno voleva liberarsi. Forte di una diffusione sempre più ampia, il fenomeno del retrogaming ha dato vita a un vero e proprio mercato a sé stante. Non è più necessario impazzire cercando un game-boy color tra le bancarelle dei mercatini, ormai si trovano anche online, navigando su siti specializzati.
Gli anni ’80
Quando parliamo di retrogaming non possiamo che riferirci agli anni d’oro dei videogames, ossia gli eccentrici anni ’80. Questo decennio infatti non è ricordato soltanto per le minigonne, i capelli cotonati, la fama di Madonna, ma anche per le sale giochi con le arcade, Pac-man e il Commodore 64. E’ sufficiente guardare le sfilate degli ultimi anni per rendersi conto dell’eterno ritorno degli anni ’60, ’70 e ’80. Nel 2018 Gucci ha trasformato il font del suo marchio ispirandosi a quello della SEGA: la fascinazione per i videogames del passato non si limita più ormai al mondo dei nerd. Il 2020 è stato caratterizzato anche da un ritorno degli anni ’90, con adolescenti che indossano abiti casual e sportswear, jeans a vita alta e gli immancabili Dr Martens. Questi ritorni dal passato tuttavia non si limitano al mondo della monda, ma si espandono al mondo del design, del cinema e dei videogiochi. Cogliendo la nostalgia di alcune generazioni per i videogame del passato, molte società si sono attrezzate per rimettere in uso i cabinati di una volta mentre altre, come la Neo Legend, ne hanno creati di nuovi con l’ausilio di grafiche vintage.
Nintendo e SEGA: le console
Se ambite ad un’esperienza completa di retrogaming, i grandi nomi del mondo del gaming, come Nintendo e SEGA, si sono adoperati per offrire ai loro fedeli clienti diverse soluzioni per rivivere i grandi titoli del passato. Sono rinate le cosiddette mini console, come il Nintendo Classic Mini: Entertainment System (2016) e due versioni del SEGA Mega Drive. La nuova console retro della Nintendo è una versione in miniatura del NES, la rivoluzionaria console uscita in Europa nel 1986. E sono disponibili 30 tra i migliori titoli di tutti i tempi in versione 8-bit, per esempio Super Mario Bros. e The Legend of Zelda. La console a 16-bit di SEGA a sua volta ritorna in due versioni, una più classica e compatta con due controller wireless e slot per leggere le cartucce originali e l’altra in versione portatile con schermo a cristalli liquidi e slot per le schede SD. Per entrambe saranno disponibili 80 giochi, tra cui Golden Axe, la trilogia di Mortal Kombat e quasi tutti i titoli di Sonic.
Super Potato: il retrogaming in Giappone
La patria del retrogaming è senza dubbio il Giappone, paese di origine delle grandi Nintendo, SEGA e Bandai Namco. Se avete la fortuna di recarvi nel paese degli otaku, non potete non fare un salto da Super Potato. Questa catena di negozi per il retrogaming ha il suo main store nel quartiere preferito dai videogamer e fan di anime, Akihabara. Qui, agli ultimi due piani, troverete anche un museo dei videogiochi, dove è stata ricreata una sala giochi arcade: vi sembrerà di essere saliti sulla DeLorean con Marty McFly e Doc per ritrovarvi nei mitici anni ’80. E da Super Potato potrete trovare i più rari videogiochi di produzione giapponese per le vecchie console.
I millennials
La mania per i videogames del passato non si limita a una generazione non più così giovane, ma coinvolge anche i millennials. Gli adolescenti sono affascinati dal look vintage di alcune console e sono curiosi di provare i videogiochi che i loro genitori tanto rimpiangono. Merito di questa curiosità nei confronti del vintage va dato anche alle serie tv, prima fra tutte Stranger Things. Questa serie tv distribuita da Netflix ha fatto rimpiangere a ogni adolescente di non aver vissuto gli anni ’80, con i giochi di ruolo come D&D e le sale giochi con i cabinati.
Noi nostalgici dei videogames anni ’80 siamo contenti che il fenomeno del retrogaming si sia sviluppato ulteriormente negli ultimi anni, così da permetterci di cimentarci nuovamente con giochi iconici come Donkey Kong e Metal Slug. Questi videogiochi sono un patrimonio che non poteva andare perduto! Voi cosa ne pensate? Giocate ancora con il pallino giallo più famoso del mondo? Riuscite a battere i record che avevate raggiunto da ragazzini? La sfida è aperta!